Guerra in Ucraina, chi è il gruppo Wagner
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Direttore: Alessandro Plateroti

Guerra in Ucraina, chi è il gruppo Wagner

Militare Russia

Il gruppo Wagner è un piccolo esercito di contractor russi: molti di loro hanno combattuto nel Donbass ucraino, di fianco ai separatisti.  

Stando a quanto riferito dall’intelligence britannica, i contractor stanno mettendo in atto posizioni di combattimento in prima linea nella regione. Anche se non ci sono ancora legami ufficiali con Mosca, secondo gli analisti occidentali potrebbe esserci qualche accordo di cui ancora non si sa nulla. I contractor – i mercenari del gruppo Wagner – stanno assumendo sul fronte orientale del Donbass, in Ucraina, delle posizioni di combattimento in prima linea. Lo scopo è integrare le ingenti perdite e carenze di personale dell’esercito di Mosca.  

A rendere nota la notizia l’intelligence britannica, attraverso un articolo pubblicato sul Guardian. Secondo quanto riportato da Agi, in realtà il gruppo Wagner non esisterebbe ufficialmente. Si tratta di un piccolo esercito di contractor russi: molti di loro hanno combattuto nel Donbass ucraino, di fianco ai separatisti.  

Militare Russia

La loro presenza è stata segnalata in vari scenari di crisi. Tra questi i conflitti in Siria, Libia, Repubblica Centrafricana e Mali. Il gruppo viene anche chiamato “Compagnia” dagli ex poliziotti ed ex militari. Si tratta di una compagnia militare russa privata di fama minore. Costituisce un elemento importante della strategia internazionale russa. 

Il Cremlino, però, nega l’esistenza di questo gruppo. Vladimir Putin, presidente russo, aveva affermato che “se anche ci fossero mercenari russi in Libia, questi non sono pagati dalla Russia e non rappresentano la Russia”. 

Il pensiero degli analisti

Gli analisti occidentali, però, non la pensano allo stesso modo. Sono convinti del fatto che i contractor mantengano relazioni strette con esercito e servizi segreti russi. In questo modo consentirebbero a Mosca di continuare indisturbati con i loro interessi senza dover rispondere delle proprie azioni. 

Secondo Catrina Doxee del Center for Strategic and International Studies (Csis) di Washington, lo scopo sarebbe quello di “consentire alla Russia di estendere la sua influenza geopolitica e ripristinare gli accordi ottenuti prima della caduta dell’Unione Sovietica”. “C’è una politica africana della Russia, soprattutto nella tradizionale zona di influenza francese”. Lo ha confermato Djallil Lounnas, un noto ricercatore presso l’Università di Al Akhawayn in Marocco. 

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ultimo aggiornamento: 30 Luglio 2022 9:43

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